MATTEO GAMBERI | CONSULENZA TECNICA E FORMAZIONE F&B E OSPITALITÀ

[vc_row][vc_column offset=”vc_col-lg-9 vc_col-md-9″ css=”.vc_custom_1452702342137{padding-right: 45px !important;}”][stm_spacing lg_spacing=”80″ md_spacing=”80″ sm_spacing=”30″ xs_spacing=”20″][vc_custom_heading source=”post_title” use_theme_fonts=”yes” el_class=”no_stripe”][vc_single_image image=”7535″ img_size=”full”][vc_column_text css=”.vc_custom_1614374737031{margin-bottom: 20px !important;}”]La delega, un tema molto discusso oltre che misterioso: per la mia personale esperienza, ho visto diverse persone ritenersi “brave” a delegare ma, all’atto pratico, risultare inconsistenti.

Perché accade questo? Perché la delega è una competenza. E per possedere una competenza, è necessario studiare ed applicarsi.

Delegare serve ad ottimizzare i tempi, dedicarsi a specifiche mansioni in ottica efficace oltre che motivare e responsabilizzare i propri collaboratori: è un atto di fiducia che ripaga il collettivo in termini di produttività, risparmio di tempo ed energie, stima reciproca e stress accumulato.

LA NEMESI

Il ragionamento ha inizio non tanto dal come, ma da cosa succede se una determinata condizione non si verifica: cosa succede se non si delega

La nemesi della collaborazione è l’accentramento delle responsabilità e mansioni.

Questo approccio (e di conseguenza comportamento)  trasmette nell’ambiente messaggi tossici: difficoltà a moderare l’ansia, egocentrismo, spirito poco partecipe, scarsa fiducia negli altri, paura di essere sostituito. La risonanza è negativa anche per colui che manifesta: si troverà sommerso dalle mansioni e sovraccarico di agitazione per le scadenze imminenti.

Stephen Covey spiega che combinare gli sforzi individuali con quelli del team permette di ottenere un successo più grande e garantire benefici reciproci: i risultati collettivi sono migliori dei risultati del singolo, ma non tutti sono in grado di applicare questo concetto e attuare questa visione perché la delega possiede un valore intrinseco imprescindibile.

Quale? Fiducia,  un concetto trasversale: ne parlano filosofi, sociologi, economisti, manager e psicologi (oltre che tante persone, purtroppo, a sproposito).

La fiducia è uno stato cognitivo, composto da aspettative, convinzioni, credenze, pregiudizi e preconcetti  acquisiti negli anni di vita, che diventano parte della nostra personalità. Nascono da esperienze precedenti anche irreversibili, condizionano i pensieri quotidiani e si trasformano nella soggettiva modalità interpretativa della realtà per trarre conclusioni, che nell’ambito professionale toccano  tre elementi:

  • Fedeltà: agli impegni presi e alle promesse fatte
  • Rispetto delle confidenze: aspettarsi che venga mantenuto il riserbo su proprie informazioni private, non usate come armi emotive che espongono a disagio ed imbarazzo
  • Onestà:  la convinzione che gli altri dicano la verità, con intenti benevoli e non manipolatori

Quando invece si prova sfiducia verso un collaboratore, si tende ad attribuirgli responsabilità negative ed incapacità: la realtà è, invece, che se non ci fidiamo di qualcuno, parte della responsabilità è anche nostra.

LA VISIONE PROFESSIONALE

Integrazione, coesione, interdipendenza e necessità reciproca sono valori che dovrebbero essere presenti in un team di lavoro dove è presente fiducia ed una visione definita e consapevole del risultato.

Quando invece troviamo stanchezza e lamentele frutto di grossi carichi di lavoro che generano pochi risultati possiamo notare alcuni comportamenti individuabili nella difficoltà di delega: accentramento delle mansioni, correzioni stravolgenti del lavoro dei collaboratori, mancanza di comunicazione efficace, tensione, perdite di tempo, scarso coinvolgimento.

In principio, è utile considerare alcuni elementi chiave per strutturare un corretto sistema:

  • Individuare e scegliere i collaboratori: professionalità,  capacità potenziale e motivazione devono essere presenti
  • La delega corrisponde ad una azione responsabilizzante e motivante, non è uno scaricabarile dei compiti più noiosi 
  • non affidare ad un collaboratore una mansione che non si è personalmente in grado di svolgere bene: per comprendere e valutare l’operato si deve essere capaci di visualizzare risultati e  competenze in maniera oggettiva
  • Non imporre, ma negoziare: ascoltare attivamente il destinatario di una delega è un modo per individuare soluzioni. Chiedere un feedback fa sentire coinvolto in un progetto e non “a servizio”

Con questi presupposti, è possibile ragionare in termini pratici legati alle metodologie operative, analizzando le mansioni di diretta competenza, in ottica di ottimizzazione: 

  • Può essere automatizzata?
  • E’ superflua?
  • E’ possibile delegarla?

BEST PRACTICE

Il risultato sarà direttamente legato alla costanza pratica: si parla di un processo, non di un interruttore.

  • Stabilire insieme obiettivi stimolanti e realistici
  • Creare le condizioni utili per operare nella maniera migliore possibile
  • Strutturare piani di lavoro, con scadenze cicliche
  • Fissare meeting a cadenza regolare, in modo da confrontarsi e valutare quanto effettuato basandosi su indici definiti

In caso di errori vanno assolutamente evitate le sparate teatrali sui collaboratori (magari scelti e gestiti in maniera scorretta) ma approcciare in maniera costruttiva individuando le carenze, per migliorare.

Posso aiutarti a costruire un sistema di delega?

Se i risultati sono positivi va comunicato, con gratificazioni: private o pubbliche, garantiscono una sana collaborazione che porterà nuovi stimoli e crescita per tutti.[/vc_column_text][stm_spacing lg_spacing=”40″ md_spacing=”40″ sm_spacing=”20″ xs_spacing=”10″][/vc_column][vc_column width=”1/4″ offset=”vc_hidden-sm vc_hidden-xs”][stm_spacing lg_spacing=”80″ md_spacing=”80″ sm_spacing=”30″ xs_spacing=”20″][stm_sidebar sidebar=”527″][/vc_column][/vc_row][vc_row full_width=”stretch_row” css=”.vc_custom_1459505959648{margin-bottom: -60px !important;}” el_class=”third_bg_color”][vc_column width=”2/3″][vc_cta h2=”Vuoi approfondire questi temi con me?” h2_font_container=”font_size:20px|color:%23000000|line_height:24px” h2_use_theme_fonts=”yes” txt_align=”center” shape=”square” style=”flat” add_button=”right” btn_title=”Scrivimi” btn_style=”flat” btn_color=”theme_style_2″ btn_align=”right” btn_i_align=”right” btn_i_icon_fontawesome=”stm-email” use_custom_fonts_h2=”true” btn_add_icon=”true” btn_link=”url:http%3A%2F%2Fmatteogamberi.it%2Fcontatti%2F|title:Contatti%20%E2%80%93%20Richiedi%20un%20preventivo%20o%20informazioni” el_class=”third_bg_color” css=”.vc_custom_1613914736813{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_cta][/vc_column][vc_column width=”1/3″][/vc_column][/vc_row]